GIUSTIZIA, TRIBUNALE DI BARI: A.N.F.: AVVOCATURA SIA COMPATTA E COI PIEDI PER TERRA. NON CELEBRARE UDIENZE E’ UN RISCHIO PER I CITTADINI E PER L’AVVOCATURA STESSA

“All’Avvocatura che oggi, in concomitanza con l’astensione dalle udienze proclamata dalle rappresentanze forensi, si è riunita compatta nell’aula magna della Corte di Appello di Bari, per protestare per la difficile situazione della giustizia penale barese a pochi giorni dal decreto ministeriale che ha bloccato le udienze nella tendopoli di via Nazariantz, l’invito dell’Associazione Nazionale Forense è quello di rimanere unita, ma al tempo stesso con i piedi per terra. Occorre intendersi su quale è la priorità per la giustizia a Bari: se è quella di riprendere a celebrare le udienze, sicuramente nessuno ha dubbi che l’optimum sia rappresentato da un unico plesso che ospiti gli uffici giudiziari penali. Ma se questo non dovesse essere possibile, l’Avvocatura sarà chiamata a decidere se riprendere a celebrare le udienze in uffici tra loro distanti o continuare a non celebrarle fino a quando non si troverà una soluzione unica per l’edilizia del tribunale penale. La città, i cittadini, gli avvocati stessi, da una scelta condivisa improntata all’intransigenza, bisogna esserne consapevoli, possono subire delle ricadute negative che oggi già si avvertono, anche per effetto del decreto del Ministro della Giustizia della settimana scorsa”.

Lo dichiara l’avvocato Luigi Pansini, oggi presente all’assemblea di Bari in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Forense.

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